Yoga e l'alimentazione

Lo yoga è un antica e comprovata via di armonizzazione psico-somatica e di realizzazione spirituale, un arte millenaria basata su un sistema armonico di sviluppo del corpo, mente e anima, particolarmente adatta anche ai nostri tempi per la sua semplicità ed efficacia.

 lo yoga diffonde anche  le regole della moderazione e del ritorno alla natura e per avere il massimo beneficio dalla pratica bisogna rispettare una corretta alimentazione e vivere in modo naturale. Per capire come si vive in modo naturale occorre spiegare prima cosa significa vivere nel modo innaturale e dire che la vita dipende dalla scelta del cibo è il primo passo.

Gli errori alimentari ci portano a fare i conti con le più disparate malattie (diabete, problemi circolatori, tumori ecc) le abitudini che abbiamo ereditato dai nostri genitori ci portano a perpetuare comportamenti errati senza mai averli consapevolmente scelti e così nella routine il nostro corpo ci richiederà quel tipo di realtà perché è quella che conosce, ma non è detto che sia quella giusta per noi.

Per accedere ad un risveglio alimentare è necessaria molta informazione e studio che ritengo in genere inutile visto che quello che ci è stato insegnato è per noi l‟unica verità. La curiosità verso l‟argomento “alimentazione” è necessaria anche per un altro motivo fondamentale ovvero la sperimentazione su se stessi degli effetti di una corretta nutrizione, perché l‟attaccamento personale a certi cibi è così forte che a nulla verranno i tentativi degli altri di convincerci della dannosità di alcuni cibi, se non saremo capaci di metterci in discussione non ci crederemo mai.

 

 

L'alimentazione yogica

Un'alimentazione sana è alla base della salute e del benessere. Secondo lo Yoga, è fondamentale scegliere il cibo più adatto al proprio organismo.

La scelta del cibo secondo la scienza dello yoga, viene fatta in base ad alcuni fattori:

Il primo di questi è legato alla qualità "vibrazionale" degli alimenti: l'energia vitale, nel suo fluire continuo attraverso le cose animate di questo universo, si esprime secondo tre fattori (guna) che gli antichi yogi hanno classificato in questo modo:

Sattva: fluire armonioso e regolare dell'energia

Rajas: fluire agitato e disordinato dell'energia

Tamas: fase statica dell'energia, inerzia

Ogni alimento, come ogni cosa di questo universo, è caratterizzato da una proporzione diversa di questi tre fattori: certi alimenti hanno una forte caratteristica "rajasica" che li rende eccitanti, altri cibi avendo una forte componente "tamasica" rendono la mente cupa e il corpo molto grezzo, la fisiologia sottile del corpo legata al sistema PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologico), si "intasa".

Il cibo giusto per lo yogi è quindi quello "sattvico", che fornisce al corpo e alla mente un'energia di buona qualità e con una vibrazione armonica. Un cibo quindi che favorisce la pratica della meditazione e dello yoga. Vediamo quindi come si suddividono i vari alimenti secondo questo sistema:

Cibo sattvico: tutti i cereali, la frutta, frutta secca, verdure, alghe, legumi, il latte ed i latticini, le spezie leggere, i semi, lo zucchero, il miele, il sale, i thè di erbe, le medicine omeopatiche e naturopatiche.

Cibo rajasico: Spezie forti, caffè e thè nero, bevande gassate e dolcificate, cioccolata, e medicine allopatiche.

Cibo tamasico: Carne e derivati, pesce e frutti di mare, uova, aglio, cipolle, porri, funghi, alcool, tabacco, droghe, formaggi piccanti, cibi non freschi o in decomposizione.

Il cibo rajasico può diventare sattvico in quei luoghi dove la temperatura scende sotto lo zero, mentre il cibo sattvico diventa tamasico se ingerito in eccessive quantità.

Di solito chi è abituato ad una dieta mediterranea rimane sorpreso dal fatto che aglio e cipolla siano considerati alimenti tamasici, in effetti usati in un certo modo possono essere anche alimenti curativi, ma rimane il fatto che sulla mente hanno un effetto controproducente per la pratica della meditazione: l'aglio agita la mente (ma può essere un buon antibiotico se non lo usiamo mai nella dieta), la cipolla tende a deprimere e rendere la mente cupa (ma può essere un lassativo potente, infatti irritando le pareti del colon stimola l'evaquazione).

Vediamo quindi che la dieta dello yogi è una dieta vegetariana, questo non è solo determinato dalla scelta secondo i guna degli alimenti, di seguito sono spiegati altri motivi che determinao questa scelta.

Il secondo fattore è legato al concetto di vita: la vita viene dalla vita. Un alimento sano quindi deve portare con se energia vitale, per questo motivo uno yogi non mangia cibi "morti". La carne con tutti i suoi derivati, il pesce e tutti i "frutti" di mare sono alimenti che arrivano morti nel nostro piatto. Il nostro corpo potrà prendere da questi alimenti le sostanze nutrientti ma non prenderà certo una buona dose di energia vitale, in quanto questa ha già abbandonato la parte materiale, fisica dell'alimento da tempo.

Il terzo fattore è legato ai principi etici dello yoga: il rispetto per la vita è alla base di questa scelta. Uno yogi, impegnandosi a conseguire la pace, segue la via della "non violenza". Si potrebbe a questo punto obbiettare dicendo che anche le piante hanno una vita! Secondo il Tantra anche le piante e gli animali hanno una coscienza e, avendo la possibilità di scegliere, bisognerebbe sacrificare la forma di coscienza meno sviluppata. Quindi prima di macellare un animale bisognerebbe sempre pensare se effettivamente sia indispensabile cogliere quella vita. Mangiare la frutta o la verdura, ad esempio, non conporta "l'uccisione" della pianta, e anche se in altri casi una pianta viene sacrificata per la nostra alimentazione, l'impatto sulla natura circostante è sicuramente minore di quello provocato dall'uccisione di un animale.

Il quarto fattore è legato alla natura dell'apparato digerente dell'uomo: se confrontiamo le caratteristiche fisiche e fisiologiche dell'uomo con quelle dei mammiferi carnivori ed erbivori, ne concluderemo che l'uomo non è un carnivoro! L'intestino degli animali carnivori, ad esempio, è molto corto mentre lo stomaco di tali animali è molto grosso; la carne infatti entra molto velocemente in uno stato di putrefazione e per questo deve essere digerita bene (stomaco grosso) ed espulsa velocemente dall'organismo (intestino corto). L'uomo ha uno stomaco molto più piccolo rispetto a quello degli animali carnivori, ed inoltre un intestino molto lungo proprio come gli animali erbivori, quindi la carne nel nostro organismo non ha il tempo sufficiente per essere digerita completamente e rimane nell'intestino molto a lungo andando in putrefazione. Inoltre anche i denti ed i succhi gastrici nonché la saliva degli animali carnivori sono molto differenti da quelli dei vegetariani. La struttura dell'apparato digerente dell'uomo, le sue ghiandole salivari la sua pelle porosa ed i suoi succhi gastrici sono uguali a quelli degli animali erbivori, e da ciò ne deduciamo che l'uomo non è un carnivoro. Probabilmente lo è diventato nel tempo ma per esempio in Asia, da sempre gli indù sono vegetariani.

Per vedere l'effetto di una alimentazione carnivora basta osservare le abitudini di animali predatori come i leoni, le tigri ecc. Essi dormono praticamente tutto il giorno, e diventano attivi quando devono procurarsi il cibo sviluppando una forte aggressività. Invece gli animali vegetariani sono molto docili e hanno bisogno di molte meno ore di sonno, per non parlare della forza di cui sono capaci, basta osservare i cavalli, gli elefanti, i rinoceronti, le mucche, i gorilla ecc.

Inoltre ci sono altri rischi nell'assunzione della carne: a parte tutti i conservanti utilizzati per rallentarne la decomposizione, basti pensare alle malattie degli animali, ai cibi che gli vengono somministrati durante il periodo dell'allevamento e alle condizioni in cui sono costretti a vivere prima di essere macellati.

A questo punto di solito chi affronta l'argomento del vegetarianismo per la prima volta, si chiede da dove è possibile procurarsi le proteine necessarie a mantenere l'organismo in buona salute; la risposta è semplice: la soja, il latte i latticini ed i legumi in generale, sono in grado di fornirci molte più proteine di una bistecca! Le proteine comunque non devono essere assunte in quantità eccessiva poiché sono difficili da digerire e le proteine animali sono ancora più difficili da assimilare.

 

“Quanto più vi concentrate sulla gola, quanti più mali avrete. Gustare il cibo va bene, ma esserne schiavi è il veleno della vita”
Paramahansa Yogananda

 

L’alimentazione ha una grande importanza per preservare la nostra salute, in quanto noi siamo anche ciò che mangiamo, ma nell’ambito della pratica yoga riveste un’importanza maggiormente significativa in quanto il praticante, non solo vuole buona salute, ma anche un corpo elastico e mente tranquilla.

 

Dato che esistono cibi più o meno ricchi di tossine, che determinano effetti differenti sulla mente - alcuni calmano e altri agitano - gli antichi Maestri consigliano l’utilizzo di determinati alimenti via via che la pratica dello yoga si fa più intensa e più avanzata.
Tuttavia, nella scelta della propria alimentazione, dovremmo prestare attenzione nel non diventare fanatici.
Non è facile cambiare alimentazione dopo anni di abitudine ad assumere certe tipologie di cibo, ma ciò non deve essere visto come un ostacolo; in realtà non è determinante rinunciare a breve alle nostre radicate abitudini alimentari; è più importante riuscire a disciplinarci per quanto ci è possibile; in questo modo non ci troveremmo costretti a dover rinunciare al nostro obiettivo finale: seguire la via del benessere, anche a piccoli passi, ma senza interruzioni.


Uno stato mentale rigido non ha nulla a che vedere con lo yoga, quindi è importante avere il giusto atteggiamento sia nei confronti dello yoga che dell’alimentazione.


Risulta pertanto più efficace l’atteggiamento di chi pratica con umiltà lo yoga, senza fanatismo o rigidità, ma che porta avanti la sua ricerca interiore per tutta la vita; perché questo è l’unico modo per trasformare veramente la propria esistenza, passando da uno stato di disarmonia a quello benedetto di integrazione e di pace che è il frutto della nostra pratica.

 

Le qualità dell'energia

 

Tutti gli alimenti sono uno dei mezzi che ha a disposizione il nostro organismo per estrarre energia necessaria alla propria vita. Amminoacidi, vitamine, carboidrati ecc. non sono che l’aspetto grossolano di questa energia che i Maestri chiamano prana, e che è la vera fonte di sostentamento.
L’energia, entrando in contatto con la materia, assume tre qualità, e così ogni alimento che noi assumiamo è impregnato da queste vibrazioni di energia che possono ostacolare o aiutare la pratica dello yoga.
La prima di queste qualità è quella TAMASICA, nella quale predomina l’oscurità e l’inerzia. Nutrendoci di cibi tamasici diminuisce l’energia vitale nel corpo, siamo meno resistenti alle malattie, e la mente produce emozioni negative. Si ha un maggior accumulo di tossine e di conseguenza il corpo diventa più rigido e pigro. Questi sono gli alimenti più sconsigliati alla pratica Yoga.
La seconda qualità è quella RAJASICA, nella quale predomina l’energia e l’azione. Questi alimenti danno vibrazioni stimolanti impedendo alla mente di calmarsi e concentrarsi. 
L’ultima qualità è quella SATTWICA, la più pura. Gli alimenti impregnati da questa energia esercitano sulla mente e sul corpo un’influenza benefica, calmando la mente e tenendo il corpo in salute e libero da tossine. Sono quelli raccomandati a chi pratica Yoga.
Di seguito troverete una lista dei principali alimenti relativi a queste tre categorie.
 

ALIMENTI TAMASICI (INERTI) - SCONSIGLIATI

- CARNE E DERIVATI
- ALCOOL
- TABACCO
- ACETO
- CIBI INVECCHIATI O STAGIONATI
- MANGIARE TROPPO E’ CONSIDERATO TAMASICO

ALIMENTI RAJASICI (ATTIVI) - USARLI CON MODERAZIONE

- SPEZIE E SOSTANZE PICCANTI
- PESCE
- UOVA
- CIOCCOLATA - ZUCCHERO
- CAFFE’ E TE’
- MANGIARE IN FRETTA E’ CONSIDERATO RAJASICO

ALIMENTI SATTWICI (PURI) - CONSIGLIATI

- CEREALI (PER LA COLAZIONE OTTIMO IL MUESLI)
- PANE, PASTA E RISO INTEGRALI
- FRUTTA FRESCA E SECCA
- VERDURE FRESCHE O COTTE
- MIELE
- LATTE - YOGURT - FORMAGGI
- MANGIARE LENTAMENTE E' CONSIDERATO SATTVICO

 

In tutti i sentieri Yoga, si insiste molto sul praticare una dieta vegetariana. Questo perché il cibo influenza in modo diretto la mente ; mangiando cibi difficili da assimilare, il corpo farà una fatica maggiore, e questo renderà la ricerca più difficoltosa.

I motivi per cui si insiste sulla dieta vegetariana sono essenzialmente due:  il primo è che si ritiene che le vibrazioni presenti nel cibo vadano ad influenzare in maniera diretta l'organismo di chi lo assimila. Se un animale muore nel terrore, la sua carne sarà impregnata delle sue vibrazioni di paura, che andranno ad influenzare la mente dell'individuo che la mangerà.

Il secondo motivo ha a che fare con le tossine che la carne lascia nell'organismo; il cibo vegetariano è molto più facilmente assimilabile e non lascia scorie nel nostro corpo.

La carne per queste ragioni (e anche il pesce) viene generalmente esclusa dalla dieta raccomandata per lo Yoga.

Per quanto riguarda gli alimenti di origine animale, cioé latte e uova, alcuni li concedono (soprattutto latte e derivati, molto meno le uova), mentre altri tendono ad evitarli, sostenendo che comunque le condizioni in cui questi animali vengono allevati negli allevamenti di massa sono disumane, e che il latte e le uova prodotti saranno impregnati di vibrazioni di tal genere.

Tra i cibi più puri, è considerata soprattutto la frutta, ma anche miele e vegetali hanno un posto di tutto riguardo. Anche lo yogurt è spesso consigliato (sempre per coloro che accettano latte e derivati, che comunque sono la maggioranza).

 

 Il nostro equilibrio fisico e mentale è in stretto rapporto con gli alimenti che scegliamo per il nostro sostentamento, non a caso molte scuole di pensiero affermano che l’uomo è ciò che mangia.


Nella mitologia induista si crede che il Cosmo si sia evoluto da un terreno non manifesto chiamato Prakriti, fatto di tre qualità, tre aspetti essenziali, le Guna, che corrispondono alla materia, all’energia e alla coscienza.


Le Guna sono presenti in ogni forma di vita: nell’uomo, negli animali, negli alimenti, ovunque, esistendo in diverse composizioni ed in vari gradi di concentrazione , determinando la natura degli esseri, le loro azioni, gli atteggiamenti ed i comportamenti. Le Guna competono tra loro, ma nascendo da uno stato di equilibrio cercano di ricreare sempre l’equilibrio. Talvolta una può dominare sull’altra , ma come i tre capi che compongono una treccia rimangono distinti pur unendosi per formare intreccio, allo stesso modo queste tre essenze costituiscono la danza dell’universo e solo studiando i loro rapporti possiamo impararne i passi e unirci alla danza cosmica.


Se osserviamo una pianta coi suoi frutti vediamo che non tutti sono allo stesso punto, ne troviamo alcuni maturi ,altri in via di maturazione, ed altri marci. E così in ogni cosa, tutte e tre le qualità coesistono sempre, anche in ciascuno di noi.
Spesso nell’uomo una delle tre Guna predomina sulle altre e condiziona ciò che facciamo e pensiamo, l’energia entra in competizione e per sua natura tende costantemente alla ricerca di ricomporre l’ equilibrio.


Tamas è una forza magnetica densa e pesante, correlata alla pesantezza e al buio. Tuttavia non dimentichiamo che il buio deve essere conosciuto per poter conoscere la luce.

Rajas è una forza cinetica, è il movimento, l’attività senza sosta, è la trasformazione, il desiderio di possedere e migliorare, di essere diversi da quello che si è.

Sattwa è l’intelligenza, la coscienza, la purezza, la liberazione da ogni aspettativa.

Delle tre Guna, il praticante yogi, tende a privilegiare ed incrementare nel proprio modo di vivere l'aspetto sattvico, cioè della purezza e dell'equilibrio, e, per forza di cose, a poco a poco anche l’alimentazione viene modificata.


Anche i cibi secondo le loro caratteristiche ed il loro effetto su corpo e mente sono sattvici, rajasici o tamasici.
I primi sono leggeri , puri, portano salute e allegria.
I secondi sono riscaldanti e stimolanti.
I terzi, i tamasici, appesantiscono il corpo, la mente, e provocano letargia.


Nella pratica yoga, ma non solamente nell’ambito di questa pratica, una corretta alimentazione è un fattore importante per la salute del corpo e un aiuto per elevarsi agli stadi più alti della consapevolezza.


Gli alimenti puri, sattvici, comprendono i cereali, il pane integrale, la frutta e verdura fresche, i succhi di frutta, il latte, il burro e formaggio fresco, legumi, frutta secca, germogli, miele e tè di erbe.
Gli alimenti attivi, rajasici, comprendono le sostanze piccanti, spezie ed erbe molto forti, gli stimolanti come il caffè e il tè, il pesce, le uova, il sale e la cioccolata.
Gli alimenti inerti, tamasici, comprendono la carne, l’alcol, il tabacco, le cipolle, l’aglio, i cibi fermentati o stagionati, i cibi congelati e surgelati.


Qualsiasi cambiamento nella nostra dieta deve avvenire sempre in maniera dolce e consapevole, iniziando a privilegiare gli alimenti puri e a ridurre gradualmente gli alimenti attivi e quelli inerti. Ecco alcuni consigli pratici:


• Dedicare più tempo al pasto, mangiare lentamente masticando bene il cibo .
• Iniziare il pasto con vegetali crudi che stimolano i succhi gastrici.
• Abituarsi a bere poco durante il pasto.
• Preferire alimenti freschi, possibilmente di origine biologica .
• Non mangiare troppe proteine nello stesso pasto (carne, uova, formaggio)
• Carne e pesce devono essere sempre accompagnati da verdure.
• Cuocere le verdure in poca acqua ( a vapore o stufate) .
• Sostituire l’aceto di vino con quello di mele, lo zucchero bianco con lo zucchero di canna, il sale raffinato con quello marino integrale, i dadi da brodo con quelli vegetali senza glutammato, il pane bianco con quello integrale.
• Ridurre le bevande gassate, il caffè, gli alcolici, gli oli di semi e margarina.
• Usare solo olio di oliva extravergine .


Infine, per quanto riguarda l’uso della carne, lo yoga consiglia una dieta vegetariana sostituendo con uova, formaggi, latte, legumi, noci e germe di grano l’apporto di proteine animali.


Ci possono essere molti motivi per eliminare la carne dalla nostra dieta : l’apparato digerente e la dentatura dell’uomo non sono da carnivori ma da erbivori, la carne contiene tossine e acidi urici , antibiotici , ormoni somministrati all’animale con il mangime.Ma è importante ascoltare la nostra natura e diventare vegetariani prima dentro di noi, poi cambiare gradualmente la dieta eliminando le carni rosse e gli insaccati sostituendole con carni bianche, infine ridurre anche queste fino ad eliminarle.


I pasti normalmente vengono assunti secondo il classico schema: colazione, pranzo e cena; valido anche per lo yogin che vive seguendo i ritmi di vita e di lavoro del mondo occidentale, in cui gli imperativi sociali, il lavoro, lo studio e gli impegni familiari impongono una ottimizzazione dei tempi e degli orari.


Se però i pasti sono troppo ravvicinati può essere opportuno invertire l'ordine di assunzione dei pasti iniziando la giornata con un pasto abbondante al mattino, una colazione a mezzogiorno e la cena alla sera.
Il vantaggio di distribuire uniformemente i due pasti principali nell'arco della giornata risulta tuttavia una migliore distribuzione energetica e di conseguenza un maggior controllo sulle pulsioni alimentari scorrette.


Nella dieta è necessario tener conto che non esiste in natura un solo alimento allo stato integrale che appartenga ad una sola classe di alimenti (glucidi, protidi, lipidi), per cui ogni alimento può contenere una vasta gamma di nutrienti e possedere diverse qualità energetiche in proporzioni variabili e molto differenti fra loro.
Per questa ragione è fondamentale adottare il principio della rotazione che significa non avere una dieta monotona ma sempre diversa negli elementi che compongono una stessa categoria di cibi. Ad esempio, non ha senso mangiare solo mele come frutta, anche se queste ormai si trovano tutto l'anno, ma è necessario variare tipi di frutta all'interno della stessa giornata o della settimana; così anche per le verdure, i cereali, ecc.


Più i pasti vengono preparati con cibi che mantengono l'aspetto e la consistenza naturale e più l'organismo si avvantaggia delle qualità energetiche di cui il cibo è portatore. Ad esempio, una mela biologica è meglio di una mela non biologica, ma una mela non biologica è meglio di un frullato di mele così come un frullato di mele e migliore di succo di mela prodotto industrialmente anche se in origine coltivata biologicamente, perché vitamine e sostanze eteriche sono state alterate o distrutte. Lo stesso mangiare olive è meglio che assumere olio, anche se assumere olio extravergine di oliva spremuto a freddo e biologico resta una buona abitudine.


Sebbene la dietetica sia una scienza indipendente si pone in relazione stretta con la pratica dello yoga.


Lo yoga è infatti una disciplina completa e prende in considerazione ogni aspetto dell'individuo: una nutrizione semplice e naturale equivale ad incrementare la purezza del corpo, del pensiero, della parola e dell'azione.
Il cibo che mangiamo, sostegno di tutta la vita, viene considerato dagli yogi come una fase di Brahman, il principio creatore, non serve solamente a soddisfare il palato, ogni sostanza è espressione di una particolare manifestazione di energia pranica che costituisce l'aspetto più sottile del cibo stesso.


Quando ci nutriamo senza consapevolezza, spinti dall'abitudine o dalla noia, riusciamo ad estrarre dagli alimenti solamente le parti più grossolane. Gli uomini sono le sole creature che mangiano quando non hanno fame e che vivono per mangiare anziché mangiare per vivere.
Con un'alimentazione affrettata, disordinata ed eccessiva corriamo inoltre il rischio di affaticare l’ apparato digerente che si troverà così costretto a sottrarre energia ad altri processi vitali.
Lo yogin crede nell'armonia e perciò non mangia mai troppo né troppo poco, si ciba soltanto per il proprio sostentamento e considera il corpo come tempio della propria anima cercando di proteggerlo contro ogni forma di eccesso. 


 

Dio vuole che i Suoi figli godano di salute e felicità, ma infrangendo le Sue leggi essi creano malattia e dolore. Dio è armonia; quando però l'uomo, fatto a Sua immagine, cerca di condurre una vita disarmonica, si fa del male. Dio non punisce mai l'uomo. È l'uomo che si punisce da solo raccogliendo le  conseguenze delle cattive azioni che compie.

Certificazioni

 

Un grammo di pratica é meglio di tonellate di teoria.
Capovolgi il tuo punto di vista.
Respira...
Ritrova te stesso.
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

Yoga e l'alimentazione

Lo yoga è un antica e comprovata via di armonizzazione psico-somatica e di realizzazione spirituale, un arte millenaria basata su un sistema armonico di sviluppo del corpo, mente e anima, particolarmente adatta anche ai nostri tempi per la sua semplicità ed efficacia.

 lo yoga diffonde anche  le regole della moderazione e del ritorno alla natura e per avere il massimo beneficio dalla pratica bisogna rispettare una corretta alimentazione e vivere in modo naturale. Per capire come si vive in modo naturale occorre spiegare prima cosa significa vivere nel modo innaturale e dire che la vita dipende dalla scelta del cibo è il primo passo.

Gli errori alimentari ci portano a fare i conti con le più disparate malattie (diabete, problemi circolatori, tumori ecc) le abitudini che abbiamo ereditato dai nostri genitori ci portano a perpetuare comportamenti errati senza mai averli consapevolmente scelti e così nella routine il nostro corpo ci richiederà quel tipo di realtà perché è quella che conosce, ma non è detto che sia quella giusta per noi.

Per accedere ad un risveglio alimentare è necessaria molta informazione e studio che ritengo in genere inutile visto che quello che ci è stato insegnato è per noi l‟unica verità. La curiosità verso l‟argomento “alimentazione” è necessaria anche per un altro motivo fondamentale ovvero la sperimentazione su se stessi degli effetti di una corretta nutrizione, perché l‟attaccamento personale a certi cibi è così forte che a nulla verranno i tentativi degli altri di convincerci della dannosità di alcuni cibi, se non saremo capaci di metterci in discussione non ci crederemo mai.

 

 

L'alimentazione yogica

Un'alimentazione sana è alla base della salute e del benessere. Secondo lo Yoga, è fondamentale scegliere il cibo più adatto al proprio organismo.

La scelta del cibo secondo la scienza dello yoga, viene fatta in base ad alcuni fattori:

Il primo di questi è legato alla qualità "vibrazionale" degli alimenti: l'energia vitale, nel suo fluire continuo attraverso le cose animate di questo universo, si esprime secondo tre fattori (guna) che gli antichi yogi hanno classificato in questo modo:

Sattva: fluire armonioso e regolare dell'energia

Rajas: fluire agitato e disordinato dell'energia

Tamas: fase statica dell'energia, inerzia

Ogni alimento, come ogni cosa di questo universo, è caratterizzato da una proporzione diversa di questi tre fattori: certi alimenti hanno una forte caratteristica "rajasica" che li rende eccitanti, altri cibi avendo una forte componente "tamasica" rendono la mente cupa e il corpo molto grezzo, la fisiologia sottile del corpo legata al sistema PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologico), si "intasa".

Il cibo giusto per lo yogi è quindi quello "sattvico", che fornisce al corpo e alla mente un'energia di buona qualità e con una vibrazione armonica. Un cibo quindi che favorisce la pratica della meditazione e dello yoga. Vediamo quindi come si suddividono i vari alimenti secondo questo sistema:

Cibo sattvico: tutti i cereali, la frutta, frutta secca, verdure, alghe, legumi, il latte ed i latticini, le spezie leggere, i semi, lo zucchero, il miele, il sale, i thè di erbe, le medicine omeopatiche e naturopatiche.

Cibo rajasico: Spezie forti, caffè e thè nero, bevande gassate e dolcificate, cioccolata, e medicine allopatiche.

Cibo tamasico: Carne e derivati, pesce e frutti di mare, uova, aglio, cipolle, porri, funghi, alcool, tabacco, droghe, formaggi piccanti, cibi non freschi o in decomposizione.

Il cibo rajasico può diventare sattvico in quei luoghi dove la temperatura scende sotto lo zero, mentre il cibo sattvico diventa tamasico se ingerito in eccessive quantità.

Di solito chi è abituato ad una dieta mediterranea rimane sorpreso dal fatto che aglio e cipolla siano considerati alimenti tamasici, in effetti usati in un certo modo possono essere anche alimenti curativi, ma rimane il fatto che sulla mente hanno un effetto controproducente per la pratica della meditazione: l'aglio agita la mente (ma può essere un buon antibiotico se non lo usiamo mai nella dieta), la cipolla tende a deprimere e rendere la mente cupa (ma può essere un lassativo potente, infatti irritando le pareti del colon stimola l'evaquazione).

Vediamo quindi che la dieta dello yogi è una dieta vegetariana, questo non è solo determinato dalla scelta secondo i guna degli alimenti, di seguito sono spiegati altri motivi che determinao questa scelta.

Il secondo fattore è legato al concetto di vita: la vita viene dalla vita. Un alimento sano quindi deve portare con se energia vitale, per questo motivo uno yogi non mangia cibi "morti". La carne con tutti i suoi derivati, il pesce e tutti i "frutti" di mare sono alimenti che arrivano morti nel nostro piatto. Il nostro corpo potrà prendere da questi alimenti le sostanze nutrientti ma non prenderà certo una buona dose di energia vitale, in quanto questa ha già abbandonato la parte materiale, fisica dell'alimento da tempo.

Il terzo fattore è legato ai principi etici dello yoga: il rispetto per la vita è alla base di questa scelta. Uno yogi, impegnandosi a conseguire la pace, segue la via della "non violenza". Si potrebbe a questo punto obbiettare dicendo che anche le piante hanno una vita! Secondo il Tantra anche le piante e gli animali hanno una coscienza e, avendo la possibilità di scegliere, bisognerebbe sacrificare la forma di coscienza meno sviluppata. Quindi prima di macellare un animale bisognerebbe sempre pensare se effettivamente sia indispensabile cogliere quella vita. Mangiare la frutta o la verdura, ad esempio, non conporta "l'uccisione" della pianta, e anche se in altri casi una pianta viene sacrificata per la nostra alimentazione, l'impatto sulla natura circostante è sicuramente minore di quello provocato dall'uccisione di un animale.

Il quarto fattore è legato alla natura dell'apparato digerente dell'uomo: se confrontiamo le caratteristiche fisiche e fisiologiche dell'uomo con quelle dei mammiferi carnivori ed erbivori, ne concluderemo che l'uomo non è un carnivoro! L'intestino degli animali carnivori, ad esempio, è molto corto mentre lo stomaco di tali animali è molto grosso; la carne infatti entra molto velocemente in uno stato di putrefazione e per questo deve essere digerita bene (stomaco grosso) ed espulsa velocemente dall'organismo (intestino corto). L'uomo ha uno stomaco molto più piccolo rispetto a quello degli animali carnivori, ed inoltre un intestino molto lungo proprio come gli animali erbivori, quindi la carne nel nostro organismo non ha il tempo sufficiente per essere digerita completamente e rimane nell'intestino molto a lungo andando in putrefazione. Inoltre anche i denti ed i succhi gastrici nonché la saliva degli animali carnivori sono molto differenti da quelli dei vegetariani. La struttura dell'apparato digerente dell'uomo, le sue ghiandole salivari la sua pelle porosa ed i suoi succhi gastrici sono uguali a quelli degli animali erbivori, e da ciò ne deduciamo che l'uomo non è un carnivoro. Probabilmente lo è diventato nel tempo ma per esempio in Asia, da sempre gli indù sono vegetariani.

Per vedere l'effetto di una alimentazione carnivora basta osservare le abitudini di animali predatori come i leoni, le tigri ecc. Essi dormono praticamente tutto il giorno, e diventano attivi quando devono procurarsi il cibo sviluppando una forte aggressività. Invece gli animali vegetariani sono molto docili e hanno bisogno di molte meno ore di sonno, per non parlare della forza di cui sono capaci, basta osservare i cavalli, gli elefanti, i rinoceronti, le mucche, i gorilla ecc.

Inoltre ci sono altri rischi nell'assunzione della carne: a parte tutti i conservanti utilizzati per rallentarne la decomposizione, basti pensare alle malattie degli animali, ai cibi che gli vengono somministrati durante il periodo dell'allevamento e alle condizioni in cui sono costretti a vivere prima di essere macellati.

A questo punto di solito chi affronta l'argomento del vegetarianismo per la prima volta, si chiede da dove è possibile procurarsi le proteine necessarie a mantenere l'organismo in buona salute; la risposta è semplice: la soja, il latte i latticini ed i legumi in generale, sono in grado di fornirci molte più proteine di una bistecca! Le proteine comunque non devono essere assunte in quantità eccessiva poiché sono difficili da digerire e le proteine animali sono ancora più difficili da assimilare.

 

“Quanto più vi concentrate sulla gola, quanti più mali avrete. Gustare il cibo va bene, ma esserne schiavi è il veleno della vita”
Paramahansa Yogananda

 

L’alimentazione ha una grande importanza per preservare la nostra salute, in quanto noi siamo anche ciò che mangiamo, ma nell’ambito della pratica yoga riveste un’importanza maggiormente significativa in quanto il praticante, non solo vuole buona salute, ma anche un corpo elastico e mente tranquilla.

 

Dato che esistono cibi più o meno ricchi di tossine, che determinano effetti differenti sulla mente - alcuni calmano e altri agitano - gli antichi Maestri consigliano l’utilizzo di determinati alimenti via via che la pratica dello yoga si fa più intensa e più avanzata.
Tuttavia, nella scelta della propria alimentazione, dovremmo prestare attenzione nel non diventare fanatici.
Non è facile cambiare alimentazione dopo anni di abitudine ad assumere certe tipologie di cibo, ma ciò non deve essere visto come un ostacolo; in realtà non è determinante rinunciare a breve alle nostre radicate abitudini alimentari; è più importante riuscire a disciplinarci per quanto ci è possibile; in questo modo non ci troveremmo costretti a dover rinunciare al nostro obiettivo finale: seguire la via del benessere, anche a piccoli passi, ma senza interruzioni.


Uno stato mentale rigido non ha nulla a che vedere con lo yoga, quindi è importante avere il giusto atteggiamento sia nei confronti dello yoga che dell’alimentazione.


Risulta pertanto più efficace l’atteggiamento di chi pratica con umiltà lo yoga, senza fanatismo o rigidità, ma che porta avanti la sua ricerca interiore per tutta la vita; perché questo è l’unico modo per trasformare veramente la propria esistenza, passando da uno stato di disarmonia a quello benedetto di integrazione e di pace che è il frutto della nostra pratica.

 

Le qualità dell'energia

 

Tutti gli alimenti sono uno dei mezzi che ha a disposizione il nostro organismo per estrarre energia necessaria alla propria vita. Amminoacidi, vitamine, carboidrati ecc. non sono che l’aspetto grossolano di questa energia che i Maestri chiamano prana, e che è la vera fonte di sostentamento.
L’energia, entrando in contatto con la materia, assume tre qualità, e così ogni alimento che noi assumiamo è impregnato da queste vibrazioni di energia che possono ostacolare o aiutare la pratica dello yoga.
La prima di queste qualità è quella TAMASICA, nella quale predomina l’oscurità e l’inerzia. Nutrendoci di cibi tamasici diminuisce l’energia vitale nel corpo, siamo meno resistenti alle malattie, e la mente produce emozioni negative. Si ha un maggior accumulo di tossine e di conseguenza il corpo diventa più rigido e pigro. Questi sono gli alimenti più sconsigliati alla pratica Yoga.
La seconda qualità è quella RAJASICA, nella quale predomina l’energia e l’azione. Questi alimenti danno vibrazioni stimolanti impedendo alla mente di calmarsi e concentrarsi. 
L’ultima qualità è quella SATTWICA, la più pura. Gli alimenti impregnati da questa energia esercitano sulla mente e sul corpo un’influenza benefica, calmando la mente e tenendo il corpo in salute e libero da tossine. Sono quelli raccomandati a chi pratica Yoga.
Di seguito troverete una lista dei principali alimenti relativi a queste tre categorie.
 

ALIMENTI TAMASICI (INERTI) - SCONSIGLIATI

- CARNE E DERIVATI
- ALCOOL
- TABACCO
- ACETO
- CIBI INVECCHIATI O STAGIONATI
- MANGIARE TROPPO E’ CONSIDERATO TAMASICO

ALIMENTI RAJASICI (ATTIVI) - USARLI CON MODERAZIONE

- SPEZIE E SOSTANZE PICCANTI
- PESCE
- UOVA
- CIOCCOLATA - ZUCCHERO
- CAFFE’ E TE’
- MANGIARE IN FRETTA E’ CONSIDERATO RAJASICO

ALIMENTI SATTWICI (PURI) - CONSIGLIATI

- CEREALI (PER LA COLAZIONE OTTIMO IL MUESLI)
- PANE, PASTA E RISO INTEGRALI
- FRUTTA FRESCA E SECCA
- VERDURE FRESCHE O COTTE
- MIELE
- LATTE - YOGURT - FORMAGGI
- MANGIARE LENTAMENTE E' CONSIDERATO SATTVICO

 

In tutti i sentieri Yoga, si insiste molto sul praticare una dieta vegetariana. Questo perché il cibo influenza in modo diretto la mente ; mangiando cibi difficili da assimilare, il corpo farà una fatica maggiore, e questo renderà la ricerca più difficoltosa.

I motivi per cui si insiste sulla dieta vegetariana sono essenzialmente due:  il primo è che si ritiene che le vibrazioni presenti nel cibo vadano ad influenzare in maniera diretta l'organismo di chi lo assimila. Se un animale muore nel terrore, la sua carne sarà impregnata delle sue vibrazioni di paura, che andranno ad influenzare la mente dell'individuo che la mangerà.

Il secondo motivo ha a che fare con le tossine che la carne lascia nell'organismo; il cibo vegetariano è molto più facilmente assimilabile e non lascia scorie nel nostro corpo.

La carne per queste ragioni (e anche il pesce) viene generalmente esclusa dalla dieta raccomandata per lo Yoga.

Per quanto riguarda gli alimenti di origine animale, cioé latte e uova, alcuni li concedono (soprattutto latte e derivati, molto meno le uova), mentre altri tendono ad evitarli, sostenendo che comunque le condizioni in cui questi animali vengono allevati negli allevamenti di massa sono disumane, e che il latte e le uova prodotti saranno impregnati di vibrazioni di tal genere.

Tra i cibi più puri, è considerata soprattutto la frutta, ma anche miele e vegetali hanno un posto di tutto riguardo. Anche lo yogurt è spesso consigliato (sempre per coloro che accettano latte e derivati, che comunque sono la maggioranza).

 

 Il nostro equilibrio fisico e mentale è in stretto rapporto con gli alimenti che scegliamo per il nostro sostentamento, non a caso molte scuole di pensiero affermano che l’uomo è ciò che mangia.


Nella mitologia induista si crede che il Cosmo si sia evoluto da un terreno non manifesto chiamato Prakriti, fatto di tre qualità, tre aspetti essenziali, le Guna, che corrispondono alla materia, all’energia e alla coscienza.


Le Guna sono presenti in ogni forma di vita: nell’uomo, negli animali, negli alimenti, ovunque, esistendo in diverse composizioni ed in vari gradi di concentrazione , determinando la natura degli esseri, le loro azioni, gli atteggiamenti ed i comportamenti. Le Guna competono tra loro, ma nascendo da uno stato di equilibrio cercano di ricreare sempre l’equilibrio. Talvolta una può dominare sull’altra , ma come i tre capi che compongono una treccia rimangono distinti pur unendosi per formare intreccio, allo stesso modo queste tre essenze costituiscono la danza dell’universo e solo studiando i loro rapporti possiamo impararne i passi e unirci alla danza cosmica.


Se osserviamo una pianta coi suoi frutti vediamo che non tutti sono allo stesso punto, ne troviamo alcuni maturi ,altri in via di maturazione, ed altri marci. E così in ogni cosa, tutte e tre le qualità coesistono sempre, anche in ciascuno di noi.
Spesso nell’uomo una delle tre Guna predomina sulle altre e condiziona ciò che facciamo e pensiamo, l’energia entra in competizione e per sua natura tende costantemente alla ricerca di ricomporre l’ equilibrio.


Tamas è una forza magnetica densa e pesante, correlata alla pesantezza e al buio. Tuttavia non dimentichiamo che il buio deve essere conosciuto per poter conoscere la luce.

Rajas è una forza cinetica, è il movimento, l’attività senza sosta, è la trasformazione, il desiderio di possedere e migliorare, di essere diversi da quello che si è.

Sattwa è l’intelligenza, la coscienza, la purezza, la liberazione da ogni aspettativa.

Delle tre Guna, il praticante yogi, tende a privilegiare ed incrementare nel proprio modo di vivere l'aspetto sattvico, cioè della purezza e dell'equilibrio, e, per forza di cose, a poco a poco anche l’alimentazione viene modificata.


Anche i cibi secondo le loro caratteristiche ed il loro effetto su corpo e mente sono sattvici, rajasici o tamasici.
I primi sono leggeri , puri, portano salute e allegria.
I secondi sono riscaldanti e stimolanti.
I terzi, i tamasici, appesantiscono il corpo, la mente, e provocano letargia.


Nella pratica yoga, ma non solamente nell’ambito di questa pratica, una corretta alimentazione è un fattore importante per la salute del corpo e un aiuto per elevarsi agli stadi più alti della consapevolezza.


Gli alimenti puri, sattvici, comprendono i cereali, il pane integrale, la frutta e verdura fresche, i succhi di frutta, il latte, il burro e formaggio fresco, legumi, frutta secca, germogli, miele e tè di erbe.
Gli alimenti attivi, rajasici, comprendono le sostanze piccanti, spezie ed erbe molto forti, gli stimolanti come il caffè e il tè, il pesce, le uova, il sale e la cioccolata.
Gli alimenti inerti, tamasici, comprendono la carne, l’alcol, il tabacco, le cipolle, l’aglio, i cibi fermentati o stagionati, i cibi congelati e surgelati.


Qualsiasi cambiamento nella nostra dieta deve avvenire sempre in maniera dolce e consapevole, iniziando a privilegiare gli alimenti puri e a ridurre gradualmente gli alimenti attivi e quelli inerti. Ecco alcuni consigli pratici:


• Dedicare più tempo al pasto, mangiare lentamente masticando bene il cibo .
• Iniziare il pasto con vegetali crudi che stimolano i succhi gastrici.
• Abituarsi a bere poco durante il pasto.
• Preferire alimenti freschi, possibilmente di origine biologica .
• Non mangiare troppe proteine nello stesso pasto (carne, uova, formaggio)
• Carne e pesce devono essere sempre accompagnati da verdure.
• Cuocere le verdure in poca acqua ( a vapore o stufate) .
• Sostituire l’aceto di vino con quello di mele, lo zucchero bianco con lo zucchero di canna, il sale raffinato con quello marino integrale, i dadi da brodo con quelli vegetali senza glutammato, il pane bianco con quello integrale.
• Ridurre le bevande gassate, il caffè, gli alcolici, gli oli di semi e margarina.
• Usare solo olio di oliva extravergine .


Infine, per quanto riguarda l’uso della carne, lo yoga consiglia una dieta vegetariana sostituendo con uova, formaggi, latte, legumi, noci e germe di grano l’apporto di proteine animali.


Ci possono essere molti motivi per eliminare la carne dalla nostra dieta : l’apparato digerente e la dentatura dell’uomo non sono da carnivori ma da erbivori, la carne contiene tossine e acidi urici , antibiotici , ormoni somministrati all’animale con il mangime.Ma è importante ascoltare la nostra natura e diventare vegetariani prima dentro di noi, poi cambiare gradualmente la dieta eliminando le carni rosse e gli insaccati sostituendole con carni bianche, infine ridurre anche queste fino ad eliminarle.


I pasti normalmente vengono assunti secondo il classico schema: colazione, pranzo e cena; valido anche per lo yogin che vive seguendo i ritmi di vita e di lavoro del mondo occidentale, in cui gli imperativi sociali, il lavoro, lo studio e gli impegni familiari impongono una ottimizzazione dei tempi e degli orari.


Se però i pasti sono troppo ravvicinati può essere opportuno invertire l'ordine di assunzione dei pasti iniziando la giornata con un pasto abbondante al mattino, una colazione a mezzogiorno e la cena alla sera.
Il vantaggio di distribuire uniformemente i due pasti principali nell'arco della giornata risulta tuttavia una migliore distribuzione energetica e di conseguenza un maggior controllo sulle pulsioni alimentari scorrette.


Nella dieta è necessario tener conto che non esiste in natura un solo alimento allo stato integrale che appartenga ad una sola classe di alimenti (glucidi, protidi, lipidi), per cui ogni alimento può contenere una vasta gamma di nutrienti e possedere diverse qualità energetiche in proporzioni variabili e molto differenti fra loro.
Per questa ragione è fondamentale adottare il principio della rotazione che significa non avere una dieta monotona ma sempre diversa negli elementi che compongono una stessa categoria di cibi. Ad esempio, non ha senso mangiare solo mele come frutta, anche se queste ormai si trovano tutto l'anno, ma è necessario variare tipi di frutta all'interno della stessa giornata o della settimana; così anche per le verdure, i cereali, ecc.


Più i pasti vengono preparati con cibi che mantengono l'aspetto e la consistenza naturale e più l'organismo si avvantaggia delle qualità energetiche di cui il cibo è portatore. Ad esempio, una mela biologica è meglio di una mela non biologica, ma una mela non biologica è meglio di un frullato di mele così come un frullato di mele e migliore di succo di mela prodotto industrialmente anche se in origine coltivata biologicamente, perché vitamine e sostanze eteriche sono state alterate o distrutte. Lo stesso mangiare olive è meglio che assumere olio, anche se assumere olio extravergine di oliva spremuto a freddo e biologico resta una buona abitudine.


Sebbene la dietetica sia una scienza indipendente si pone in relazione stretta con la pratica dello yoga.


Lo yoga è infatti una disciplina completa e prende in considerazione ogni aspetto dell'individuo: una nutrizione semplice e naturale equivale ad incrementare la purezza del corpo, del pensiero, della parola e dell'azione.
Il cibo che mangiamo, sostegno di tutta la vita, viene considerato dagli yogi come una fase di Brahman, il principio creatore, non serve solamente a soddisfare il palato, ogni sostanza è espressione di una particolare manifestazione di energia pranica che costituisce l'aspetto più sottile del cibo stesso.


Quando ci nutriamo senza consapevolezza, spinti dall'abitudine o dalla noia, riusciamo ad estrarre dagli alimenti solamente le parti più grossolane. Gli uomini sono le sole creature che mangiano quando non hanno fame e che vivono per mangiare anziché mangiare per vivere.
Con un'alimentazione affrettata, disordinata ed eccessiva corriamo inoltre il rischio di affaticare l’ apparato digerente che si troverà così costretto a sottrarre energia ad altri processi vitali.
Lo yogin crede nell'armonia e perciò non mangia mai troppo né troppo poco, si ciba soltanto per il proprio sostentamento e considera il corpo come tempio della propria anima cercando di proteggerlo contro ogni forma di eccesso. 


 

Dio vuole che i Suoi figli godano di salute e felicità, ma infrangendo le Sue leggi essi creano malattia e dolore. Dio è armonia; quando però l'uomo, fatto a Sua immagine, cerca di condurre una vita disarmonica, si fa del male. Dio non punisce mai l'uomo. È l'uomo che si punisce da solo raccogliendo le  conseguenze delle cattive azioni che compie.

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